Cookie Consent by Free Privacy Policy website Luce solare artificiale: la sicurezza prima di tutto
settembre 25, 2023 - aideco

Luce solare artificiale: la sicurezza prima di tutto

Il desiderio di mantenere l’abbronzatura dopo le vacanze estive invoglia spesso all’uso di lampade e lettini abbronzanti. “Ma attenzione ai possibili effetti sulla #pelle e sulla salute”, avverte AIDECO

Il sole, si sa, se ci si espone nel modo corretto e con le dovute precauzioni, esercita numerosi benefici. Tra questi, i più noti sono la stimolazione della produzione di vitamina D che, grazie alla proprietà di favorire l’assorbimento intestinale del calcio e del fosforo, contribuisce all’irrobustimento delle ossa, oltre a un effetto benefico sull’umore. Quest’ultima capacità del sole è dovuta alla produzione della serotonina, un neurotrasmettitore che migliora la condizione psicologica, calma, diminuisce l’ansia e riduce lo stress. Inoltre, il colorito che la #pelle assume quando è esposta al sole, che è la sua prima forma di difesa dai possibili danni che i raggi solari possono comportare, è per molti un indicatore visibile di salute e #Benessere. E proprio per questo, quando l’estate volge al termine, si presenta il desiderio diffuso di prolungare l’abbronzatura raggiunta durante la bella stagione, ricorrendo ad altri espedienti quando il contributo della luce naturale viene a mancare. 

“La voglia di sole o, meglio, di abbronzatura a tutti i costi anche quando non ci si può esporre alla luce solare, si traduce spesso nel ricorso all’uso dei lettini e delle lampade solari, strumenti che emettono radiazione ultravioletta. Pur essendo in teoria solo una parte di quella solare, questa luce è comunque dotata di molta energia che può provocare danni alla #pelle e alla salute avverte la Dott.ssa #claudiariccardi, biologa e cosmetologa, membro del Consiglio Direttivo di #aideco – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. Una ricerca condotta presso l’Università di Manchester ha messo in luce quali siano le motivazioni principali che spingono gli utenti a ricorrere all’utilizzo dei lettini solari e tra queste c’è il fatto che si sono riscontrati benefici psicologici percepiti, quale la sensazione di #Benessere e una maggiore fiducia in sé stessi. Il prezzo per avere un bel colorito e mantenere questo beneficio mentale può essere però piuttosto alto: l’uso di lettini solari può infatti aumentare il rischio di sviluppare tumori della #pelle, favorire l’invecchiamento cutaneo, danneggiare gli occhi se non correttamente protetti e causare eritemi, arrossamenti e irritazioni.

Già nel 2006 il Comitato Scientifico dei prodotti di consumo aveva pubblicato un parere sugli effetti biologici dei raggi ultravioletti (UVR) provenienti dai lettini solari, invitando i giovani sotto i 18 anni a non farne uso. Di conseguenza, molti paesi hanno adottato diverse restrizioni per limitare il ricorso a questi strumenti, come per esempio l’Italia, dove l’utilizzo di lettini solari è vietato ai minorenni. Non solo, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’uso di apparecchi abbronzanti che emettono raggi UV come cancerogeni per l ’uomo. È importante dunque ricordare che l’uso delle lampade ha esclusivamente fini estetici e, anzi, non può vantare alcun beneficio terapeutico o effetto benefico.

Non ci sono attualmente alternative che possano sostituire i lettini solari senza il rischio di provocare danni. Per chi ama mantenere l’effetto dorato della #pelle durante l’anno, una buona soluzione può essere quella di ricorrere all’uso dei così detti prodotti autoabbronzanti. Si tratta di cosmetici che contengono un ingrediente, il diidrossiacetone (DHA), in grado di interagire con le proteine dello strato corneo della #pelle formando dei complessi dai colori più ambrati e bruni. Spesso il DHA è associato all’eritrulosio, una sostanza con struttura simile e analogo meccanismo d’azione, che dona alla #pelle una sfumatura più rossastra. Il desiderio esagerato di avere la #pelle sempre abbronzata può diventare addirittura una vera e propria ossessione, una dipendenza psicologica dall’abbronzatura, considerata al pari di una patologia: in questi casi estremi si parla di tanoressia. La dipendenza da abbronzatura perenne può rappresentare un vero e proprio rischio per la salute, e non soltanto nel campo della dermatologia. Se anche ci piace vederci più abbronzati, si dovrebbe imparare tuttavia ad amare il passare delle stagioni anche sulla propria #pelle con i suoi diversi colori.