Cookie Consent by Free Privacy Policy website Nivea sviluppa una protezione solare unica per una bambina
gennaio 25, 2023 - Nivea

Nivea sviluppa una protezione solare unica per una bambina

  • Grazie alla protezione solare "Shadow Jumper" appositamente sviluppata da #nivea, #charlotte può godere di brevi esposizioni al sole.
  • Charlotte è una bambina di quattro anni che soffre di EPP - protoporfiria eritropoietica. Le persone affette da questa malattia sono spesso soprannominate "Shadow Jumpers", in quanto non possono esporsi alla luce solare.
  • Questo progetto di R&D, unico nel suo genere, testimonia concretamente l’impegno “CARE BEYOND SKIN” di Beiersdorf. Ovvero nella cura della pelle oltre la pelle.

Milano, 18.01.2022 - Il dipartimento di ricerca e sviluppo di Beiersdorf, l’Azienda leader nella cura della pelle e proprietaria del marchio #nivea, forte della sua profonda conoscenza ed expertise in fatto di cura della pelle e ricerca, ha creato un prodotto cosmetico unico - una protezione solare speciale – per una ragazza tedesca di nome #charlotte che, in tenera età, ha scoperto di avere una malattia rara della luce: l’EPP.

I risultati della ricerca sulla luce visibile ad alta energia hanno dimostrato che è necessario aggiungere alla protezione solare di #charlotte dei pigmenti speciali per la diffusione luminosa. Questo può impedire alla luce di penetrare nella pelle, permettendo così alla bambina di esporre la sua pelle alla luce del sole per un breve periodo di tempo. Garantendole inoltre una migliore qualità della vita.

Charlotte è una bambina di quattro anni che vive vicino a Münster, in Germania. Nata con la rarissima malattia genetica della luce EPP, ha reali difficoltà di esposizione al sole. Quando la sua pelle entra in contatto diretto con i componenti visibili e colorati della luce solare, infatti, un difetto genetico le causa dolore neuropatico e ustioni sulla pelle. Proprio per la sofferenza emotiva e fisica subìta negli anni, i genitori di #charlotte hanno fatto tutto il possibile per trovare aiuto. Quando hanno contattato #nivea e il Dottor Ludger Kolbe, è stato così lanciato un progetto di ricerca per una protezione solare cosmetica innovativa, in grado di prendersi cura della piccola #charlotte e favorire le sue condizioni di vita.

La ricerca è stata condotta dal Dottor Ludger Kolbe - Chief Scientist for Photobiology di Beiersdorf - e dal suo team. Grazie alla loro expertise, sono stati in grado di sviluppare una crema solare cosmetica unica e tailor made per #charlotte. Il Dottor Kolbe spiega: "Con gli elevati standard di protezione della pelle che noi di #nivea perseguiamo, siamo felici di aver trovato una soluzione speciale per #charlotte. Deve ancora stare attenta al sole, ma con la sua crema solare personale potrà passare un pò più tempo a giocare all’aperto con i suoi amici."

Questa protezione solare ha cambiato la vita della famiglia. Applicata densamente, la crema protettiva consente alla bambina di rimanere esposta alla luce diretta del sole per un breve periodo di tempo – una situazione che prima era impensabile. Per i genitori di #charlotte questo significa un immenso sollievo nella vita di tutti i giorni: "NIVEA e il dipartimento Beiersdorf Research and Development hanno fatto tutto il possibile per trovare una soluzione per #charlotte. Quando abbiamo visto per la prima volta #charlotte ridere al sole dopo aver applicato la crema, siamo rimasti sopraffatti", dice Johannes Hesseling, padre di #charlotte.

La protezione solare cosmetica è stata sviluppata appositamente per #charlotte e per le sue individuali esigenze della pelle; quindi, non fa parte del portfolio di prodotti #nivea e non è in vendita. Il prodotto non può curare la malattia PPE e #charlotte deve ancora stare molto attenta quando si espone al sole, ma certamente le darà un pò più di libertà e comfort nell’uscire liberamente da casa. Il prodotto era pronto per essere utilizzato per la prima volta da #charlotte nell’estate 2021.

Quando il sole diventa una sfida

Per i pazienti EPP, la luce UV (la luce blu del sole) provoca grande dolore, tanto che cercano costantemente l’ombra. Questo è esattamente il motivo per cui la malattia è stata ufficiosamente denominata "shadow jumping” dalla psicologa Elisabeth Anna Rufener. La malattia “shadow jumping” è causata da un raro difetto genetico: quando il soggetto si espone alla luce solare, un precursore del pigmento rosso del sangue, protoporfirina, si deposita nei vasi sanguigni. Questo porta all’assorbimento dell’energia della luce visibile ed innesca una reazione chimica - un'ustione nei vasi - che il paziente affetto percepisce come ustione sulla pelle causando un grave dolore