Milano, 11 marzo 2021 – Nuovo appuntamento con la caccia alle bufale sulla salute della gola di NeoBorocillina con la campagna Non raccontiamoci storie.
Stavolta #neoborocillina vuole indagare su una convinzione molto diffusa: assumere bevande calde, come tè o tisane, è un aiuto contro il mal di gola.
Dalla ricerca di mercato che NeoBorocillina ha commissionato a EMG Different, sulle abitudini e l’approccio alla cura del mal di gola degli italiani e sulla consapevolezza dell’esistenza di fake news su questo tema, si evince che più del 60% (63,2%) è convinto che bere bevande calde possa effettivamente essere un valido aiuto in caso di mal di gola e addirittura più del 75% degli italiani quando lamenta questo disturbo assume bevande calde con miele.
Vasodilatazione o vasocostrizione?
Il Dottor Paolo Petrone, Dirigente Medico, UOC Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Di Venere, rivela che affidarsi a tè e tisane, specie se molto calde, è un rimedio tutt’altro che benefico per il benessere della gola.
“Il caldo - spiega il Dottore - determina una vasodilatazione. Quando il tessuto si vasodilata, beneficia di un maggiore afflusso di sangue, con più ossigeno e più nutrienti, e una riduzione della contrazione locale, che è alla base del dolore. Se si beve qualcosa di caldo, quindi, i muscoli della gola si rilassano, il dolore si attenua. E se c’è uno spasmo muscolare, all’inizio il caldo può essere benefico.”
La sensazione calmante del calore è, però, solo momentanea.
Non solo: se la gola è colpita da patologie più gravi, il caldo non fa altro che peggiorare la situazione. “Come accade più frequentemente nel caso di un’infiammazione della gola, se c’è un edema e un gonfiore della mucosa, sarà meglio l’azione benefica del freddo per ridurre la sintomatologia dolorosa.”
In questi casi, spiega il Dottore, conviene affidarsi a soluzioni rinfrescanti, per esempio masticare un cubetto di ghiaccio, capace di ottenere l’effetto opposto, ovvero la vasocostrizione, vale a dire la riduzione del microcircolo sanguigno.
Rimedio efficace ma per lo più sconosciuto. Quando, infatti, è stato chiesto al campione della ricerca EMG-NeoBorocillina se ritenesse falsa la frase “Si può calmare l’infiammazione facendo gargarismi di acqua fredda e sale o masticando un cubetto di ghiaccio.”, il 71,9% ha ritenuto - erroneamente - che questa fosse una fake news.
Il Dottor Petrone spiega perché, invece, è di aiuto: “È quello che accade quando, dopo una caduta, mettiamo del ghiaccio sulla botta o quando passiamo il dito sotto l’acqua fredda dopo esserci scottati. Il freddo contribuisce a “spegnere” il dolore, e protegge la pelle e la mucosa, ostacolando la distruzione delle cellule causata dalla scottatura. È proprio questo il motivo per cui viene consigliato di masticare un cubetto di ghiaccio, o di fare gargarismi con acqua fredda e sale per calmare l’infiammazione in caso di mal di gola.”
I rimedi della nonna: il succo di limone.
Un’altra falsa credenza molto diffusa, diventata ormai un noto “rimedio della nonna” contro il mal di gola, è l’abitudine di assumere succo di limone per calmare l’infiammazione.
“Durante un evento infiammatorio delle alte vie respiratorie si osserva una forte disidratazione delle mucose, con alterazione della matrice extracellulare e rottura delle cellule. Il segreto del successo questa antica credenza” - continua Petrone - “non sta nel succo di limone in sé ma nel fatto che quasi sempre questo viene assunto assieme a un copioso bicchiere d’acqua. È la combinazione delle due cose, o meglio, è la presenza dell’acqua che con la sua azione idratante contribuisce ad una velocizzazione dei processi di guarigione.”
Il solo succo di limone, invece, potrebbe non aiutare: “Poiché contiene elevati quantitativi di acido citrico e può fungere da irritante in una situazione in cui la mucosa è già compromessa e infiammata. Del resto, non è un caso che proprio il succo del limone sia sconsigliato anche in caso di malattia da reflusso e di acidità di stomaco. L’azione acida e irritante del limone, infatti, contribuisce a incrementare il contenuto degli acidi dello stomaco e a far risalire anche solo il gas dello stomaco verso l’alto, facendo peggiorare la sintomatologia a carico della gola.”
Ho già preso il mal di gola quest’anno. Non mi verrà più.
Se per la maggior parte delle persone questa è giustamente una bufala, c’è ancora quasi l’8% degli italiani che crede che il mal di gola possa venire una sola volta all’anno. In realtà, esistono varie tipologie di virus che determinano l’insorgenza del mal di gola. A confermare questo dato è lo stesso Dottor Petrone:
“Il mal di gola è determinato da una moltitudine di virus come i Rhinovirus, o i virus parainfluenzali e influenzali, responsabili anche di malattie comunissime come il raffreddore. Ma si pensi che oggi - associati al solo raffreddore - si contano oltre 200 virus e, secondo i National Institutes of #health americani, gli adulti possono infettarsi anche tra le 2 e le 5 volte all'anno, e i ragazzi in età scolare anche fino a 12 volte.
E il mal di gola è un sintomo comunissimo anche per malattie molto semplici da contrarre, tantopiù in inverno, durante i picchi epidemici di infezione da Rhinovirus, virus influenzali e parainfluenzali, stagione in cui è ancora più semplice esserne affetti più volte.”
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